Spina due punto zero, pixel a figure rosse

Perché Due punto zero? Questa locuzione ormai così diffusa significa essere al passo con i tempi, ovvero essere aggiornato in materia tecnologica. Nel caso specifico il titolo della mostra Spina due punto zero, Pixel a figure rosse, assume la valenza di Spina sito archeologico che riprende vita dal lontanissimo passato attraverso una rivisitazione con i "contemporanei pixel". Così i personaggi del mito raffigurati sui materiali emersi dalle tombe di Valle Trebba e Valle Pega (Comacchio), diventano eroi contemporanei trasfigurati con i mezzi informatici in figure ambivalenti, reali in quanto hanno una forma naturalistica, fantastiche in quanto la fantasia dell'artista le trasfigura per renderle parte del suo immaginario. Quindi una raffigurazione di un materiale che viene dal lontano passato può diventare modernissimo attraverso una rielaborazione del colore, del segno, della disposizione delle figure, che scorporate, formano un disegno diverso senza mai tradire l'impianto iconografico originale. L'arte antica che rappresenta la nostra matrice, l'imprinting dei nostri antenati, oltre a costituire il bagaglio culturale che noi possediamo, dà stimoli creativi che vengono raffigurati attraverso le moderne tecnologie. In questo caso passato e presente si incrociano, si incontrano in sintonia tra loro.
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